Stelle in casa

Autrice: Gabriella Bernardi  (Science journalist, writer and podcaster)

C’è stato un tempo, dove il potere della conoscenza, e in particolare dell’astronomia, concentrato tra pochi, trovò lentamente la strada negli osservatori privati ​​della fine del XVII secolo, prima dell’istituzionalizzazione da parte di accademie e università.

In questo contesto, il ruolo femminile è doppiamente legato all’ambiente familiare o domestico, in cui spesso accadeva che gli uomini impegnati in astronomia educassero le donne come loro assistenti. Queste donne, in alcuni casi, raggiunsero notevoli risultati personali nonostante il loro ruolo secondario forzato.

Il caso più famoso ed emblematico, Carolina Herschel, sorella del famoso scopritore del pianeta Urano, William, non fu così isolato. In questo particolare contesto emergono, in Italia e all’estero, astronome osservative, ma anche pittrici, in un’epoca dove la macchina fotografica non esisteva, e soprattutto “calcolatrici” in mancanza dei calcolatori.

Mia nipote aiuta suo marito nelle sue osservazioni e trae conclusioni dal calcolo. Ha ridotto le osservazioni di diecimila stelle e preparato un’opera di trecento pagine di tavole orarie, un’opera gigantesca per la sua età e il suo sesso, pubblicata nel mio Abrégé de navigation. È una delle poche donne che hanno scritto libri di scienza. Ha pubblicato tavole per calcolare il tempo in mare in base all’altitudine del Sole e delle stelle. Queste tavole furono pubblicate nel 1791 per ordine dell’Assemblea Nazionale […] nel 1799 pubblicò un catalogo di diecimila stelle, ridotto e calcolato”.

Queste righe di apprezzamento furono scritte da Joseph Jérôme Lalande, famoso astronomo francese tra il 1795 e il 1801 e riguardavano la giovane Marie-Jeanne Amélie Harlay Lefrancais de Lalande (1768-1832), nipote acquisita in quanto sposò Michel Jean Jérôme Lefrancais de Lalande, nipote di Joseph Jérôme e astronomo come suo zio.

Fig.1) Marie-Jeanne (detta Amélie) Lefrançois-de Lalande (1768–1832) (Credits: Observatoire de Paris).


I suoi contributi astronomici iniziarono aiutando il marito nelle sue osservazioni astronomiche ed eseguendo i calcoli matematici necessari per la loro interpretazione. Marie-Jeanne divenne così esperta da aiutare anche l’astronomo Jean-Dominique Cassini (detto Cassini IV) nel 1791, nelle sue osservazioni al Collège de France.

Marie-Jeanne collaborò anche con Joseph Jérôme Lalande nella preparazione dell’Histoire céleste française, il catalogo stellare più grande e completo dell’epoca. Questo catalogo stellare includeva le posizioni e le magnitudini di oltre 47.000 stelle e la quantità di lavoro implicata da questa pubblicazione può essere compresa dal fatto che, considerando solo la parte computazionale, erano necessarie almeno trentasei operazioni per ciascuna stella. Fu pubblicato nel 1801 con il nome di Joseph Jérôme Lalande, ma Marie-Jeanne è elencata tra i collaboratori; questo e altri suoi lavori la resero molto nota in tutta Europa.

Suo zio riconobbe i problemi dell’educazione femminile all’epoca quando scrisse:

Credo che ciò che manca alle donne siano solo le opportunità educative e gli esempi che possono emulare; li vediamo abbastanza spiccare, nonostante gli ostacoli dell’educazione e dei pregiudizi, per credere che abbiano tanto talento quanto la maggior parte degli uomini che si fanno una reputazione nella Scienza.

Marie-Jeanne si dedicò a un altro compito astronomico, la scrittura di tavole orarie per la marina. Questo tipo di tavole era comune all’epoca, perché i marinai le usavano per determinare l’ora in mare calcolando l’altitudine del Sole e delle stelle. Le tavole di Marie-Jeanne, pubblicate nel 1793, consistevano in trecento pagine, contenute nell’Abrégé de navigation di Joseph-Jérôme Lalande e valsero all’autore una medaglia del Lycée des Arts, assegnata a studiosi e artisti illustri.

Fig. 2) Il cratere “Di Lalande” sulla superficie di Venere (Credits: Magellan Team, NASA – Jet Propulsion Laboratory)

Esiste anche un curioso legame con la famosa Caroline Herschel. Infatti, parlando della figlia di Marie-Jeanne, il suo celebre zio scrisse: “Questo figlio dell’astronomia nacque il 20 gennaio 1790, giorno in cui vedemmo a Parigi per la prima volta la cometa scoperta dalla signorina Caroline Herschel; la bambina allora fu chiamata Carolina; il suo padrino era Delambre”.

Nonostante gli auspici, Carolina Lefrancais de Lalande fu come una meteora, vivendo troppo poco per osservare gli astri come i professionisti della sua famiglia.


Tratto da

Gabriella Bernardi, “Domestic Astronomy in the seventeenth and eighteenth centuries”, in “The Palgrave History of Women and Science since 1660”, Palgrave 2021

Gabriella Bernardi, “The Unforgotten Sisters Female Astronomers and Scientists before Caroline Herschel”, Springer Praxis, 2016

Ultimo aggiornamento: 24 Novembre 2024, 15:25