Primo impianto fotovoltaico in una struttura INAF: i radiotelescopi di Medicina e Noto

Primo impianto fotovoltaico in una struttura INAF: i radiotelescopi di Medicina e Noto

Autore: Germano Bianchi (INAF Istituto di Radioastronomia)

Nella precedente Newsletter si è affrontato il tema dei consumi energetici dell’INAF, dove si è visto che le Strutture che hanno i consumi più elevati sono quelle che gestiscono i radiotelescopi. In particolare, l’Istituto di Radioastronomia di Bologna, con le sue due sedi di Medicina e Noto, ha in carico il funzionamento di 3 grandi antenne e di tutti gli apparati necessari per la loro operatività; ed è proprio da qui che verrà fatto il primo passo per la transizione energetica.

Con i fondi del PNRR NextGenerationEU, dedicati al rafforzamento e creazione di infrastrutture di ricerca, sono previsti due interventi per l’installazione di due impianti fotovoltaici per l’alimentazione delle due stazioni radioastronomiche di Medicina e Noto, compreso il relamping della stazione di Medicina, in cui verranno sostituiti tutti gli attuali punti luce fluorescenti, con nuove lampade a led, per abbattere i consumi ed i costi energetici.

La produzione annua di energia derivante dai due impianti fotovoltaici di Medicina e Noto sarà superiore al fabbisogno delle attuali infrastrutture, in ottica di avere margine per futuri upgrade. Nelle figure sotto sono riportati i calcoli di produzione energetica suddivisa per mese.

Produzione energetica impianto fotovoltaico di Medicina (BO)

Produzione energetica impianto fotovoltaico di Noto (SR)

Per Medicina è stato progettato un impianto da 255kW di picco, che verrà installato su un terreno incolto, in una superficie complessiva di circa 1200 mq. 

I pannelli monocristallini saranno posati su apposite strutture in cemento armato prefabbricate e appoggiate al terreno, in modo da non creare opere edili e lasciare il terreno nel suo stato naturale. Su di esso verrà applicata solo una “scorticatura” dello strato superficiale, per creare il piano di posa. 

Se la struttura che supporta i pannelli vorrà essere rimossa al termine della vita utile dell’impianto, che è stimata di oltre 20 anni (con degradazione della produzione dovuta ad invecchiamento del 0,8 % annuo), potrà essere sollevata ed agevolmente smaltita, senza recare danni al terreno sottostante.    

Il campo fotovoltaico sarà orientato esattamente verso sud (180° in azimut) e sarà composto da 21 stringhe, per un totale di 504 moduli, che si collegheranno a 2 inverter, opportunamente progettati e schermati per eliminare le radio interferenze prodotte dalla conversione corrente continua/alternata, che sarebbero dannose per i radiotelescopi. 

Nel progetto è stato previsto anche l’utilizzo di ottimizzatori di potenza, che conferiscono il vantaggio di aumentare la produzione a livello di modulo anche in caso di ombreggiamento. Tali ottimizzatori permettono anche il monitoraggio dello stato produttivo del pannello stesso ed una più mirata ed ottimale manutenzione dell’impianto.

L’impianto fotovoltaico di Noto avrà una potenza di picco di 74kW e verrà installato sul tetto della palazzina che ospita gli uffici, i laboratori e la sala controllo dell’antenna parabolica. La tecnologia impiegata sarà la stessa prevista per l’impianto di Medicina. Prima dell’installazione dei pannelli monocristallini su una superficie complessiva di circa 375 mq, verrà rifatto il manto di copertura, opera che era comunque prevista come manutenzione straordinaria. 

Per le attività sopra indicate è stato stimato un costo che si aggira rispettivamente intorno ai 420.000€ per l’impianto di Medicina e 150.000€ per l’impianto di Noto. Le procedure d’appalto sono in fase di predisposizione e si stima che entro l’autunno di quest’anno venga installato l’impianto a Medicina, mentre a Noto, a causa della manutenzione straordinaria necessaria per la riqualificazione del tetto, i lavori si concluderanno nella primavera 2025. Per quanto riguarda il relamping della stazione di Medicina, è stato previsto un costo d’intervento di sostituzione dei punti luce di circa 50.000€.

Le nuove plafoniere a led avranno un sensore di luce che permetterà la regolazione automatica dell’intensità luminosa negli uffici in base alla luminosità che arriverà dall’esterno. Nei passaggi comuni (corridoi, bagni, ecc.) si spegneranno in automatico in assenza di movimento. 

Ultimo aggiornamento: 27 Marzo 2024, 14:18