Energia e Riqualificazione
Responsabile: Dario Mancini
Obiettivi: analizzare l’attuale status energetico dell’ente e studiare i fabbisogni energetici dell’Ente, le azioni per la loro riduzione e soddisfacimento con le energie rinnovabili, nel rispetto degli standard di confort e dei servizi erogati e al fine della riqualificazione energetica strutture/impianti e della definizione di percorsi di efficientamento del patrimonio immobiliare dell’Ente.
Attività: raccolta dati e costruzione di basi informative e metodologiche, definizione di parametri, promozione della nomina, se prevista, della figura dell’Energy Manager dell’Ente e relativo supporto, raccolta e diffusione buone pratiche per la gestione dell’energia, studi di fattibilità finalizzati alla riqualificazione energetica strutture/impianti e alla definizione di percorsi di efficientamento del patrimonio immobiliare dell’Ente.
La valutazione del comportamento energetico degli edifici storici è un tema non ancora pienamente risolto, poiché gli strumenti ed i criteri a disposizione sono pensati principalmente in funzione delle esigenze delle nuove costruzioni. Le attuali attività di efficientamento energetico in ambito INAF devono considerare una moltitudine di parametri e fattori quali l’estensione, la ricchezza strumentale, la vetustà degli edifici e degli impianti, le attività di manutenzione ed integrazioni effettuate negli anni. Sono inoltre diversi i vincoli a cui le strutture sono assoggettate, in quanto sono presenti edifici storici e quasi sempre anche monumentali ma anche edifici moderni come quello di Medicina realizzato negli anni ’60.
Gli edifici risultano quindi totalmente differenti sia strutturalmente che dal punto di vista impiantistico essendo stati realizzati in epoche differenti con interventi in passato spesso determinati proprio dalla particolarità degli edifici stessi, non determinati quindi da una politica comune di ammodernamento.
Le sedi INAF sono inoltre dotate di strutture osservative e laboratori che vanno considerati in modo opportuno, in quanto entrano in gioco altri fattori quali la funzionalità tecnico/scientifica delle strutture stesse per le quali, eventuali attività di efficientamento generale, non devono inficiare la funzionalità e l’affidabilità intesa in termini di qualità e continuità del servizio fornito. Tutti questi fattori devono essere considerati con attenzione al fine di garantire un efficiente utilizzo delle risorse energetiche e, allo stesso tempo, garantire il corretto funzionamento dei servizi presenti.
Lo scopo finale è quello di creare sistemi adeguati e personalizzati che garantiscano il rispetto dell’ambiente e l’efficienza energetica, mantenendo allo stesso tempo il valore storico, culturale e funzionale degli edifici. Pertanto, la valutazione dell’efficienza energetica degli edifici storici, delle loro attrezzature e delle aree esterne richiede una metodologia specifica e personalizzata. L’analisi accurata dell’efficienza energetica potrebbe anche portare a possibili incentivi finanziari e fiscali per gli interventi di ristrutturazione e riqualificazione energetica, rendendoli molto più accessibili per l’ammodernamento. In conclusione, la valutazione della performance energetica degli edifici storici è un argomento complesso e richiede una metodologia personalizzata. Tuttavia, è possibile realizzare interventi adeguati ad aumentarne l’efficienza, garantendo allo stesso tempo la loro integrità storica e culturale ed assicurando la continuità dei servizi tecnico/scientifici degli impianti dedicati alle attività di ricerca. Come si evince da questo documento introduttivo, il lavoro di efficientamento energetico non consiste solo nell’ammodernamento generale degli impianti per ottimizzarne la resa e l’efficienza energetica ma anche nella corretta gestione degli impianti stessi e non solo. Devono necessariamente essere seguite specifiche regole comportamentali generali da applicare ad ogni settore che vede la partecipazione dell’uomo, modificando le modalità di utilizzo degli impianti stessi, delle attrezzature, e del modus vivendi. Una nuova visione dell’intero percorso di efficientamento impone quindi anche un differente modo di guardare all’efficientamento stesso che non deve puntare a specifici target definiti attualmente come ottimali, ma considerare invece una strategia che consenta di rendere dinamiche ed adattive le modifiche apportate, rendendole avulse da obsolescenza tecnico/gestionale. Nella pratica le soluzioni adottate o da adottare, sia tecniche, impiantistiche che gestionali, dovranno consentire eventuali evoluzioni ed adattamenti successivi senza difficoltà in modo da assecondare eventuali nuove necessità energetiche ed il rispetto di nuovi canoni da soddisfare in termini di responsabilizzazione generale. Le attività di ammodernamento dovranno essere gestite in modo opportuno e non essere semplicemente demandate a terzi, il che determinerebbe la perdita di quelle informazioni basilari da poter manipolare per successivi interventi.
Una delle attività che si propone è di monitorare le attività svolte ed i risultati degli interventi quali i consumi energetici confrontandoli con quelli del passato e normalizzandoli al fine di poter confrontare i risultati per i diversi istituti e per poterne valutare il trend di efficientamento nelle diverse aree operative. Il monitoraggio, in parte effettuato da personali dedicato ed in parte automatico, consente inoltre di mantenere vivo l’interesse per il settore organizzando anche figure specifiche dedicate, come ad esempio quella dell’Energy Manager.
Ultimo aggiornamento
22 Settembre 2023, 14:00